I taccuini di Tarrou – 261

Se ripenso ai mesi immediatamente successivi alla mia separazione da Lei, al delirio di parole con il quale l’ho travolta e sconcertata, mi sento ridicolo come poche altre volte nella mia vita. Ma non è giusto. Io devo proteggere quel dolore, devo tenerlo sempre ben presente a me stesso. Non posso permettere che la rassegnazione e la consapevolezza lo ricoprano di ridicolo, costringendomi a nasconderlo in un remoto anfratto della mia memoria come un’umiliazione di cui si prova vergogna. Io di quel dolore devo andare fiero e conservarne il ricordo con cura, perché è proprio quel dolore a distinguermi da tutti, nel bene e nel male, facendo di me ciò che sono. Che io mi piaccia oppure no non ha alcuna importanza.

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

Precedente I taccuini di Tarrou - 260 Successivo I taccuini di Tarrou - 262